La fissa in circolazione da subito dopo le elezioni e' che se non si fa un governo in fretta siamo condannati al disastro, il dettaglio che si dimentica e' che siamo gia' nel disastro. Tutti uniti nello stesso concetto. Tutti con un unico neurone maligno. Fare un governo presto presto presto. Presto che e' tardi!
Da quale contorto ragionamento parta la questione mi e' ignoto.
Non capisco come sia possibile fare un ragionamento del genere dopo aver sperimentato sulla propria pelle 20 anni, venti, aspetta che forse vi e' sfuggito il concetto, v-e-n-t-i a-n-n-i cazzo di inutili governi farsa. Il problema non puo' essere fare in fretta. Di un altro, ennesimo, governo formato da incapaci, da macchiette e ladroni non ce n'e' nessun bisogno, nessuna necessita', il problema casomai e' riuscire a fare un governo non dico buono, ma perlomeno decente, e se quello e' l'obiettivo cosa vuoi che m'importi sapere se sara' pronto per domani mattina o dopodomani, ci si metta pure tutto il tempo che ci vuole, basta che finalmente vengano epurati dalle poltrone che contano gli ominidi che avendo fatto solo che gli affaracci loro ci hanno portati alla desolazione attuale.
Gli intellettuali del chiacchiericcio, detti anche sparacacca su commissione, ci pressano tutti i santi giorni con le loro facce da furbastri intenti a venderci la solita minestrina di acqua calda. Il giochetto e' ormai un canovaccio standard che consiste nel continuare a ripetere infinite volte lo stesso unico ragionamento, come un mantra, tecnica conosciuta fin dai tempi antichissimi e con la quale si riesce a innescare nelle menti deboli e nella percezione pubblica la convinzione anche delle cose piu' assurde. Volete un esempio? Per esempio l'ultima assurdita' passata come dogma consisteva nella necessita' impellente di salvare le banche. Ve lo ricordate spero, e' stato solo che l'anno scorso. Tutti erano li a ricordarci che c'erano da salvare le banche, notate, le banche, mica volevano salvare le fabbriche o i posti di lavoro, no, le banche. Cazzo, salvare le banche. Cioe' salvare quelle combriccole di delinquenti che dopo aver sperperato con operazioni truffa i risparmi depositati sono riusciti ad intascare anche gli spiccioli che tenevate nei materassi per le emergenze piu' improbabili. Ci siete cascati. Ve l'hanno fatta sotto il naso. Vi hanno convinti che era indispensabile salvare le banche, quindi salvare quelli che vi avevano appena derubati e naturalmente sempre con i soldi vostri. Son bravi o no?
E adesso la storia tenta di ripetersi.
Il mantra attuale e' che bisogna fare un governo subito. Bisogna fare presto, bisogna fare presto. Se lo ripeto mille volte e poi altre mille vuoi vedere che ti convinco. Bisogna fare presto. Mettiamo che ti ho convinto. Una domandina:
Mi dici che cacchio te ne fai di un nuovo governo patacca?
Dirai si, capisco, ma gli investitori, la fiducia internazionale, i mercati!?
Ti hanno proprio riempito di fregnacce. Qui si tratta di salvare noi stessi, altro che ipotetici fantasmagorici investitori del piffero. Siamo noi ad essere alla canna del gas e possiamo salvarci o distruggerci solo con le nostre stesse mani.
Facciamo un gioco. Prova a immaginare che il governo sia fatto. OK, il governo e' fatto. C'e', si e' insediato. Adesso ti senti meglio? Passato il giramento di palle?
Pensa, ci sono i suoi bei ministri, i soliti, i sottosegretari e i puttanieri, i soliti, i lacche', i soliti, insomma tutto il cocuzzaro.
La domanda che dovresti porti e': Cambiera' qualcosa? Sei convinto che qualcuno dei soliti impagliati voglia cambiare qualcosa? Pensi che le vecchie volpi perderanno il pelo? Credi che si dimezzeranno lo stipendio? O che rinunceranno agli infiniti privilegi della casta? O che la smetteranno di rimpinguare i loro forzieri?
Se hai risposto si anche ad una sola di queste ipotesi sei proprio un pirla conclamato e ti meriti subito, ma proprio subito, quello che con grande enfasi chiameranno il nuovo buon governo... di Bananamarcia Repubblic.
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